Quando neanche i cd erano all'ordine del giorno, a Locorotondo l'unico modo per ascoltare della buona musica a buon mercato era Nino C.
Un negozio di elettrodomestici chiuso in un seminterrato (forse per rivendicare la sua natura clandestina), dove era possibile scegliere un cd e chiederne la riproduzione su musicassetta rigorosamente TDK. Con Seimila lire potevi collezionare una discreta libreria musicale a fronte dei costosi Cd (si viaggiava nell'ordine delle Trentamila lire).
Gli anni novanta sembrano appena superati, eppure Spotify e company erano solo un lontano miraggio.
Tra le cassette che nel 1995 non mancavano a nessuno dei mangianastri dei locorotondesi (con i titoli scritti a pennarello da Nino C.) c'era questo indimenticabile album di Pino Daniele, non averlo sembrava quasi un reato.
Qualche anno più tardi arrivarono i masterizzatori, e qualcuno cominciò a gridare al miracolo.
Ogni Natale si sa, è il momento dei Greatest Hist, del libro di Bruno Vespa (Dio ce ne liberi), delle raccolte dei Pooh, e anche degli album di Mario Biondi. È un po' come l'estate: non è mai veramente estate senza un album di Giulano Palma.
Pur dovendo fare i conti con i morti tutte le volte che viene a piovere, la nostra classe dirigente litiga sul sistema elettorale un giorno sì e l'altro anche.
Se continuano così rischio di rimpiangere addirittura il governo Monti. Addirittura. E di dar credito a Grillo. Ve la state proprio cercando...
Riscuote sempre molto successo la mia bicicletta pieghevole sul treno: forse perché è pieghevole, forse perché sul treno c'è la possibilità di appenderla, in ogni caso è sempre oggetto di particolare interesse.
Eppure, la bici pieghevole è un antico brevetto: la mia prima due ruote è stata la Vivella, una piccola bici rossa con telaio pieghevole, adatto a qualsiasi tipo di trasporto.
Erano i primi anni ottanta e Romina Power cantava Il ballo del qua qua, e per noi bambini erano canzoni di successo. I più grandi, invece, si divertivano con Bravi ragazzi di Miguel Bosè.
Ho preparato l'esame di matematica all'università con l'impegno di un bambino che per la prima volta sale sulle montagne russe.
La matematica durante i cinque anni posteriori alla scuola dell'obbligo è stata un'opinione: la promozione si otteneva a suon di punti di merendine, così alla fine dell'ultimo anno scolastico abbiamo regalato alla prof il fornello del Mulino Bianco, così per evitare qualsiasi rischio.
I problemi sono arrivati poi all'università, quando durante le lezioni di matematica riuscivo solo a prendere appunti. Per il resto non capivo nulla, ma gli appunti, i miei appunti, sono diventati i più fotocopiati dell'anno accademico 1999/2000, perché la mia era precisione certosina quella di ricopiare dalla lavagna e scrivere le considerazioni del docente per ogni teorema, corollario o assioma che capitasse a tiro.
Dopo le lezioni, però, l'esame dovevo pur prepararlo, ed è stato così che ho conosciuto Beniamino, il mio fratello universitario con cui ho convissuto fino alla laurea.
In cambio di lezioni sulla geometria descrittiva (e lì si che ero un fenomeno), cominciò ad invitarmi a casa sua per darmi qualche lezione di matematica. La sua era una stanza singola dove un letto ci entrava a malapena e i libri erano seminati sul pavimento (in più c'era solo una scrivania).
Il ricordo più bello di quelle lezioni erano gli esempi che Beniamino trovava per spiegarti qualcosa, della serie: abbiamo cinque caramelle e quattro bambini... così riusciva a spiegare il Teorema di Lagrange o quello di Rolle senza alcuno sforzo.
E poi, cosa ancora più importante, durante le sue lezioni si ascoltavano sempre i Pink Floyd: il suo impianto stereo dell'Aiwa sul davanzale di una finestra sempre chiusa, mandava continuamente il doppio album dei Pink Floyd The Wall.
E così ho superato il mio primo esame di matematica con Syd Barret e Roger Waters. Dopo quell'esame Beniamino si trasferì a casa mia, ma quella è un'altra storia.
Qualche sera fa mi è capitato di vedere in tv il cartone di animazione "Ponyo sulla scogliera" di Hayao Miyazaki. La mia mente è tornata indietro di qualche anno quando Giovanni, da sempre esperto nel settore dei fumetti e dei film di animazione, ha cambiato la mia vita con un film semplicemente unico: "La città incantata" del famoso regista giapponese.
La prima volta l'ho visto a casa, la casa che condividevo con altri studenti, su uno di quei letti sgangherati che solo gli universitari possono considerare più comodi di una magnifica poltrona del Warner Village.
Per la gioia di tutti i genitori, lunedì 9 settembre arrivano le nuove puntate di Peppa Pig. Sono ormai mesi che l'orsetto Teddy si perde sempre nello stesso bosco, mentre Peppa salta sempre sulle stesse pozzanghere di fango. Speriamo adesso che Papà Pig riesca a farsi rispettare da tutta la famiglia, visto che gli sceneggiatori inglesi ci provano gusto nel considerarlo un povero incapace.
Mentre alla fine di una giornata pesantissima continuo a farmi del male con alcune scene di teatro d'autore in onda su Canale5, mi chiedo se dalla sentenza delle sentenze cambia qualcosa almeno per me. No, non credo. Mi risulta che nei prossimi mesi continuerò a pagare le stesse tasse di sempre, come ha detto Silvio oggi: "accanimento mai visto!" E poi, credete davvero che lo vedremo mai con il pigiama a righe?
In questi giorni sto leggendo "Lo stato delle cose" di Richard Ford che mia moglie mi ha regalato di recente. Quando ho letto il passo che trovate di seguito non ho potuto non pensare al PD e alla sua Direzione, a tutto quello che succede nel partito nel tentativo di rinviare il Congresso a chissà quale giorno.
"La permanenza può fare paura. Risolve il problema dello stancante divenire, sì, ma può anche erodere l'ottimismo, far apparire ogni possibilità piccola e remota, e spingerci a pensare che pur non potendo più sputtanarci granchè, in realtà non c'è molto da sputtanare perchè non c'è niente che valga piú delle palle di un moscerino; e che nel profondo di noi, in fin dei conti, non siamo diventati che un semplice organismo che per qualche motivo è ancora in grado di emettere dei versi, ma non molto di più.
È da questo che bisogna salvarsi, altrimenti lasciarsi scivolare dal parapetto della nave della vita sembrerà una prospettiva irresistibile, e probabilmente sarebbe anche una buona idea."
È sempre oggetto delle mie attenzioni, considerando la frequenza con cui mi capita di passeggiare per i parcheggi dell'Ikea di Bari, il modo in cui la gente infila in auto, anche nelle maniere più imprevedibili, i cartoni acquistati presso il mobilificio svedese. Sembra quasi che dopo aver trascorso tanto tempo circondati da divani e tavoli da nomi improponibili, la gente dimentichi di essere arrivata lì con una semplice utilitaria.
"La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento e puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto"
Alla SudEst esiste una sola classe, ma quello che si respira a fine giornata in questi treni è molto simile al dolore e spavento del Titanic nel nostro caro cantautore romano.
Non mi aspetto da questo governo una soluzione alla crisi, semplicemente perchè non ha una soluzione.
A breve attendiamo i soliti assi nella manica: una nuova accisa sui carburanti, trattenute sulle pensioni e gli intramontabili tagli sulla sanità pubblica.